AGNES THURNAUER 25.06-25.10.2016

Agnès Thurnauer, artista franco-svizzera di fama internazionale che ha avuto l’onore di appendere per due anni una galleria di ritratti femminizzati sulla parete d’ingresso del Centre Pompidou e poi al SAM di Seattle e al CCBB di Rio de Janeiro, visiterà il Castello di Montsoreau-Museo di arte contemporanea dal 25 giugno al 25 ottobre 2016.
Il suo lavoro proteiforme la rende inclassificabile nell’universo artistico contemporaneo e dà pieno significato all’esercizio retrospettivo.

La risposta che Agnes Thurnauer dà oggi è nella forma di una storia, quella della pittura, che lei maschera femminilizzando o mascolinizzando i primi nomi dei più grandi eroi della pittura occidentale. Nella sala più grande del Castello, presenta una galleria di Ritratti, una delle serie di quelli già presentati al Centre Pompidou, offrendo una panoramica sulla storia della pittura da Nicole Poussin (creata appositamente per la mostra) ad Annie Warhol, tra cui Roberte Mapplethorpe.

Ognuno di questi ritratti « Grandeur Nature », come li chiama Thurnauer, è un’opportunità per lo spettatore di ricordare, o di incontrare un’opera d’arte, attraverso il nome dell’artista, sottolineando il significato e l’importanza del patronimico. Questo nuovo complesso complesso nome/patronimo diventa la forma di pittura, e permette di estrarre la pittura dalla nozione di genere, per raccontare un’altra storia dell’arte: una storia d’arte in cui il creatore dell’opera non è più in un ruolo maschile o femminile, ma in un ruolo pittorico. Un ruolo in cui egli incarna questo quadro che potrebbe non avere un genere. Un modo per dire che in ogni caso qu

OMAGGIO A FRANCOIS MORELLET 13.12.2016

Dal 13 dicembre, il Castello di Montsoreau-Museo di arte contemporanea renderà omaggio a François Morellet, padre del minimalismo, scomparso quest’anno.
Dopo l’omaggio reso il 7 novembre al Centre Georges Pompidou, il Castello di Montsoreau-Museo di arte contemporanea vuole rendere omaggio a questo artista di Cholet, la cui fama internazionale ha permesso all’arte francese di brillare su scala mondiale.
La produzione di François Morellet è strettamente legata alla storia dell’Arte Concettuale, alla base della collezione permanente del Castello di Montsoreau-Museo di arte contemporanea.
Dopo aver creato il Premio François Morellet nell’aprile 2016 in collaborazione con il Dipartimento del Maine et Loire e le Journées nationales du Livre et du Vin, Castello di Montsoreau, nuovo museo d’arte contemporanea nella Valle della Loira, mette in luce il lavoro di François Morellet installando un’opera sulla facciata dell’edificio dedicata alle mostre temporanee.

Il gesto artistico

Passando attraverso le pareti vetrate delle cinque porte-finestre dell’edificio che ospita le mostre temporanee, il 13 dicembre 2016, in collaborazione con Danielle e Frédéric Morellet, verrà installata un’opera intitolata « Door-to-door constrained curve » che rappresenta una curva adesiva giallo limone.
Fu nel 1969 ad Amsterdam (Galerie Swart) che François Morellet creò i primi adesivi effimeri che incollò direttamente sulle pareti di edifici emblematici: il Museo Galliera (1971), il Kunstverein di Amburgo (1971), il Museo di Belle Arti di Grenoble (1972), la Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden (1977).
Nel 1954, François Morellet dipinge per la prima volta un olio su quattro pannelli di legno: « Arc de cercle brisé en 4 » che diventa un principio molto rappresentativo dei suoi sistemi.
Nel 1980 a Duizel in Olanda, François Morellet lo applica anche all’architettura, su una serie di edifici: « Frammentazione di linee e curve al neon ».
Secondo questo principio caro all’artista, la curva di vincolo porta a porta avvicina le diverse superfici di intervento, per poi disegnare una o più linee nel complesso. Queste aree di intervento vengono poi rimosse per trovare le loro posizioni iniziali (o posizioni reali in termini di architettura).

François Morellet, padre del Minimalismo
Pittore, incisore e scultore, François Morellet è considerato uno dei maggiori attori dell’astrazione geometrica della seconda metà del XX secolo.
Pioniere della pittura sistematica in Francia, il suo lavoro è in linea con l’arte geometrica e costruttivista.
Per Morellet, l’opera d’arte si riferisce solo a se stessa. Ha lo scopo di controllare il processo creativo e demistificare la mitologia romantica dell’arte e dell’artista. La rigorosa applicazione delle nozioni di geometria porta con gli anni un approccio spaziale che lo pone all’avanguardia nell’arte concreta o minimale.
Artista internazionale che utilizza supporti multipli (tele, dipinti, adesivi, luci al neon, superfici edilizie….), è molto apprezzato fin dagli anni ’70 in Francia, Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Italia, Olanda e Stati Uniti, manifestandosi in un gran numero di commissioni pubbliche e private.

FINZIONE 28.09.2016-03.01.2017

L’unico Castello della Loira costruito sul letto del fiume, il Castello di Montsoreau è un museo d’arte contemporanea dal 2016.  Questo storico castello, che oggi fa parte del presente attraverso la creazione contemporanea, è stato oggetto di studio per gli studenti della Scuola di Camondo nell’anno accademico 2015/2016, che ne hanno immaginato il futuro attraverso il design e l’architettura.  Dal 29 settembre, la mostra temporanea FINZIONE presenta i progetti premiati dalla giuria al termine di questa collaborazione.

Reinventare il patrimonio
Nel 2015, il Castello di Montsoreau-Museo di arte contemporanea è stato affidato come oggetto di studio ai futuri designer e interior designer della Scuola di Camondo per reinventare i suoi spazi in linea con la nuova vocazione del luogo. Il problema era quello di trovare un equilibrio tra il monumento, classificato come Monumento Storico, le esigenze dell’impiccagione contemporanea e le aspettative del pubblico. In questo spirito, gli studenti hanno lavorato anche sull’arredamento del museo, sulla scenografia e sull’accesso al monumento.

15 progetti di ambizione
Per capire i volumi, i 58 studenti del quinto anno si sono recati al castello nel settembre 2015 mentre era ancora in fase di ristrutturazione. Durante l’anno, gli studenti si sono interrogati sui problemi di traffico nel monumento e nelle aree circostanti: il ristorante, la biglietteria, il negozio per riflettere la nuova identità del luogo.  I progetti dei 15 studenti esposti riflettono la volontà del Castello di Montsoreau-Museo di arte contemporanea di migliorare l’esperienza del visitatore e soddisfare le aspettative del pubblico.

PROTEST 1517-2017, 31.10.2017

Appena 500 anni fa Martin Lutero (1483-1546) cambiò il corso della civiltà occidentale ponendo le sue 95 tesi sulle porte della chiesa di Wittenberg, condannando violentemente il commercio dell’indulgenza praticato dalla Chiesa Cattolica. Attraverso questo gesto performativo, che si appropria dello spazio urbano e si rivolge al mondo intero, Lutero accusa, sfida e afferma le sue convinzioni. Questo gesto avrebbe dato vita alla chiesa protestante.
In occasione di questo anniversario, il Castello di Montsoreau-Museo di arte contemporanea ha dato carta bianca ai manifestanti di oggi – artisti, filosofi, direttori di musei – per creare un poster.

Dal poster al libro
PROTEST è un’edizione contenente un testo di presentazione e sei poster.
PROTEST viene inviato per posta ai musei e centri d’arte di tutto il mondo affinché possano esporre uno o più di questi manifesti sulla loro porta, se lo desiderano.
L’esistenza di PROTEST nello spazio urbano è quindi condizionata dalla volontà dei musei di accettare di esporre queste riflessioni e manifesti nel proprio spazio.
L’esposizione delle opere nello spazio urbano sarà trasmessa sui social network il 31 ottobre.
Pubblicato in 1000 copie, PROTEST è curato da Fabien Vallos e co-edito con Mix Editions.

Intorno a PROTEST
L’edizione PROTEST sarà lanciata due volte, una al Castello di Montsoreau-Musée d’art contemporain il 31 ottobre 2017 (data anniversario), l’altra il 2 novembre alla Libreria Loewy di Firenze Loewy di Parigi.
Una giornata di studio organizzata in collaborazione con l’ESBA-TALM di Angers si svolgerà il 22 novembre presso il Château de Montsoreau-Musée d’art contemporain.

A Berlino, Kassel e Wittenberg, la mostra Luther und die avant-garde si concentra non sulla figura storica di Lutero, ma sulla sua capacità di scuotere l’ordine stabilito per proporre una nuova visione della società.

31/10/17, 18:30: lancio e dedica.
Librairie du Castello di Montsoreau – Museo di arte contemporanea

02/11/17, ore 18:30: lancio e dedica.
Libreria Loewy di Firenze.
9 rue de Thorigny, Parigi 3.
www.florenceloewy.com/bookstore

22/11/17, 10am-5pm: giornata di studio.
Castello di Montsoreau – Museo d’Arte Contemporanea.
in collaborazione con ESBA TALM Angers

ETTORE SOTTSASS DESIGNER DEL MONDO 04.04-20.06.2019

credit photo: Bruno Gecchelin

Il Castello di Montsoreau – Museo di Arte Contemporanea dedica una mostra a Ettore Sottsass, artista radicale, designer, architetto, ceramista, disegnatore, fotografo, che rompe volentieri i codici borghesi legati all’oggetto.
Tre volte vincitore del prestigioso Compasso d’Oro, Sottsass è uno dei maggiori protagonisti dei gruppi, Antidesign (1966), Global Tools (1973), Alchimia (1976), Memphis (1981) e crea lo Studio Sottsass Associati (1982).
Le sue opere si trovano nelle collezioni del Centre Georges Pompidou, del MoMA, del Metropolitan Museum e del Victoria and Albert Museum.

« Il design non è la creazione di un prodotto più o meno stupido per un’industria più o meno lussuosa. Per me il design è un modo di discutere la vita ». (Ettore Sottsass)

Tra rivoluzione ed emancipazione
Nelle sue opere Ettore Sottsass guarda al mondo che riflette un nuovo rapporto tra l’uomo e l’oggetto. Considerando che l’oggetto influenza più o meno direttamente chi lo possiede, egli crea mobili che non sono più definiti solo dalla sua funzione, ma dalla sua capacità di creare immaginazione. Vuole « unire la cultura e la libera creatività individuale ».
Con la serie Foto dal Finestrino pubblicata ogni mese sulla rivista Domus, Sottsass, un osservatore acuto, si interroga sul mondo che lo circonda e lo interroga. Questa poesia del mondo, palpabile nell’oggetto, diventerà l’indicatore di un pensiero e di un’epoca.

Creatore di icone
Gli oggetti creati da Sottsass sono rappresentativi di una società che cambia, una liberazione dai codici e dalla conformità.
Ispirata alla Pop Art, la macchina da scrivere Valentine, prodotta dalla ditta Olivetti, è una vera e propria rivoluzione. Rosso come un rossetto, leggero come una borsa, sexy anche nelle sue forme, osa svelare il suo meccanismo e infine racconta la storia della società della fine degli anni ’60.
Brigitte Bardot appare con la sua Valentine in mano nel film Les femmes de Jean Aurel (1969), David Bowie compone il suo successo planetario Let’s Dance sui suoi tasti brillanti e in Orange Mécanique, Stanley Kubrick ne mette uno nella stanza di Malcolm MacDowell. Anche i mobili creati dal gruppo Memphis rappresentano una rottura con le idee borghesi, attraverso le nuove associazioni di materiali sintetici come il laminato di Abet Laminati con materiali pregiati come lacca o legno dorato.

Designer del mondo
Volontariamente non retrospettiva, la mostra proposta dal Castello di Montsoreau-Museo di arte contemporanea ripercorre questa concezione del design come materializzazione concreta di una filosofia di vita, libera e semplice.
In collaborazione con il Museo Alessi, Kartell, Abet Laminati, la galleria XXO e Akmé, la mostra ripercorre l’esperienza di fondazione dell’azienda elettronica Olivetti, l’esuberanza di Memphis e la messa in discussione del linguaggio dell’architettura degli an

WILD GARDEN OMAGGIO A MIRIAM ROTHSCHILD

Hommage à François Morellet, Château de Montsoreau-Musée d'art contemporain, 2016.

I giardini del castello, situati sulle rive della Loira, si trasformano in giardini selvaggi. Su più di un ettaro, il giardino lascia il posto alla libertà e alla biodiversità, un luogo tranquillo, stimolante e in continua evoluzione.
Lo Château de Montsoreau rende omaggio a Miriam Rothschild, amante della natura che ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca scientifica e ha letteralmente ripulito il giardinaggio tradizionale per creare giardini « naturali ».
Al di là della tecnologia, della chimica e dell’interventismo, il giardino selvatico favorisce la socialità delle piante autoctone e preserva la fauna circostante.

Crédit photo: Mariana Cook

Credito fotografico: Mariana Cook

« Non diventi un naturalista, lo sei,
come musicista o pittore,
Non credo che si possa imparare ».

CONCERTI LE MUSICALI DI MONTSOREAU 19, 26.07 et 02.08.2019

 19 luglio – 20:30 pm
« Carmen Impressioni »

Andrea Hill, mezzosoprano
Elena Abend, pianoforte
Bernard Zinck, violino
Bizet, de Falla, Sarasate, Turina, Saint Saëns, Rodrigo Messiaen.

Prima parte: Mezzo soprano e pianoforte
Manuale FALLA Spagnolo Follow-up Popular Suite
Xavier MONTSALVATGE Cincos conciones Negras
Georges BIZET estratto da Carmen
Maurice RAVEL vocalizza in forma di Habanera
Joaquim RODRIGO Molto spagnolo canciones

Parte seconda: Violino e pianoforte
Pablo de SARASATE malaguena op. 21 n° 1 – habanera n°2
Joaquim TURINA Sonata spagnola n. 2 op. 82
SAINT SAINT SAINT SAENS dell’Avana op.83
Tema e variazioni di Olivier MESSIAEN

26 luglio ore 20:30 pm
« Sogni d’amore »

Eloïsa Cascio, pianoforte
Schubert, Brahms, Rachmaninoff
Frantz SCHUBERT due improvvisazioni opus 90 n°2
Johannes BRAHMS due rapsodie op. 79
Serguei RACHMANINOFF: Sonata No. 2 Op. 36 in si bemolle minore

2 agosto ore 20:30 pm
« Classici fantastici »

Il Concerto Impromptu
Quintetto di fiati
JC. Murale, clarinetto, clarinetto, clarinetto
Y. Falegname, flauto
V. Dufès, oboe
A. Bonnale, corno
P. Fatus, fagotto
Gluck, Gebauer, Dvorak, Marais, Debussy, Biondaau, Berlioz, Dvorak, Marais, Debussy, Blondeau, Berlioz
Christophe Willibald GLUCK Orphée ed Euridice scena dei campi dell’Eliseo
François René René GEBAUER quintetto n°3 in do minore, allegro moderato
Antonin DVORAK Quartetto Americano, lento
Marin MARAIS Les folies d’Espagne dal secondo libro di pezzi di viola (estratti)
Claude DEBUSSY nuvole e celebrazioni (estratti dai notturni per orchestra)
Thierry BLONDEAU Rubato 1961
Hector BERLIOZ un ballo (estratto dalla fantastica sinfonia)

Informazioni e prenotazioni
Ufficio del turismo di Montsoreau (biglietteria e prenotazioni). Tel. 02 41 41 51 70 22
Ufficio del Turismo di Saumur (solo biglietteria). Tel. 02 41 40 40 20 60 60
Biglietti sul posto il giorno del concerto www.ville-montsoreau.fr
Tariffe :
Prezzo intero: 18€
Residenti di Montsoreau: 13 €.
Ligériana Musicale membri: 13 €
Sotto i 18 anni: gratuito

SLOW ART DAY 14 APRILE

art contemporain

« Non e’ quello che guardi, e’ quello che vedi. »
Henry David Thoreau

Il 14 aprile, Château de Montsoreau – Museo d’Arte Contemporanea partecipa alla Giornata Internazionale dello Slow Art.
Immaginato da Phil Terry, questo giorno va contro un modo frenetico di consumare cultura e ci invita a raleMalabarntir e a guardare anche una sola opera d’arte ma con attenzione.
Durante una particolare giornata, i visitatori sono invitati ad ammirare le opere e a condividere le loro impressioni con gli altri visitatori per un momento di convivialità.
Creato nel 2008, lo Slow Art Day riunisce musei di tutto il mondo che sviluppano un approccio « benessere », collegandosi principalmente ai loro sentimenti, alle emozioni e alle proprie percezioni delle opere d’arte. Oggi copre 12 paesi e più di 170 eventi in musei internazionali: la National Gallery, l’Ashmolean Museum, la 440 Gallery di Brooklyn, la Art Gallery of New South Wales a Sydney o Palazzo Strozzi a Firenze.

Il principio dello Slow Art Day è quello di guardare tre opere d’arte per 5-10 minuti e poi condividere la tua esperienza con gli altri visitatori del museo. Al Castello di Montsoreau, i visitatori sono invitati a scoprire Mirror Piece (Art & Language), The Air Conditioning Show (Art & Language) e Malabar (Ettore Sottsass) per poi scambiarsi i propri sentimenti tra loro e con un mediatore museale davanti a un caffè nel ristorante JEAN 2, che pratica anche lo slow food.

Premio François Morellet 18 giugno (fuori le mura)

Creato nel 2016 su iniziativa delle Journées Nationales du Livre et du Vin e del Château de Montsoreau-Musée d’Art Contemporain, il Premio François Morellet rende omaggio a François Morellet, l’artista francese più esposto al mondo.
Prima della sua morte nel 2016, François Morellet ha accettato di sponsorizzare questo premio, che premia ogni anno gli scritti sull’arte, monografici, teorici o storici. Il premio 2018 sarà assegnato il 17 giugno a Saumur nell’ambito delle Giornate nazionali del libro e del vino.

 

 

Premio François Morellet 2017

Il Premio François Morellet 2017 è stato assegnato dal 14 maggio al 2017 a Michel Onfray per i suoi scritti sull’arte contemporanea. Michel Onfray, filosofo e saggista francese, ha fondato nel 2002 l’Université populaire de Caen. La sua copertura mediatica è rafforzata da interventi regolari in TV o radio dove si esprime in dibattiti politici e sociali. Michel Onfray ha scritto più di ottanta libri. Il suo pensiero è influenzato principalmente da filosofi come Nietzsche e Epicure, dalla scuola cinica, dal materialismo francese e dall’anarchismo provedone.
Nella sua conferenza « L’arte contemporanea dovrebbe essere bruciata? » Michel Onfray « ci offre una rara opportunità di interrogarci sui fondamenti di ciò che costituisce la produzione artistica del nostro tempo, di comprenderla, giudicarla e apprezzarla.

Con la solita chiarezza, consegna le chiavi di un mondo troppo spesso chiuso al grande pubblico, assente dalla nostra formazione e abbandonato dai pensatori. Tornando alla storia e alle cause della costruzione di un movimento, al significato delle opere di fronte alle domande della nostra società, Michel Onfray suscita curiosità e interesse: finalmente ci apre le porte dei musei e delle collezioni d’arte contemporanea ».
(Lola Caul-Futy Frémeaux).

Journées Nationales du Livre et du Vin Onfray

2017 : Philippe Méaille consegna il Premio François Morellet a Michel Onfray.

Premio François Morellet 2016

Il primo premio François Morellet è stato assegnato il 10 aprile 2016 a Catherine Millet per tutta la sua opera critica.
Catherine Millet ha sottolineato di aver scelto una foto del famoso neon di François Morellet per la copertina della prima edizione del suo libro Arte Contemporanea in Francia. Ha inoltre tracciato un parallelo tra le opere del collettivo Art & Language esposte al Château de Montsoreau e l’opera di François Morellet: « C’è una continuità tra questa forma d’arte molto geometrica e rigorosa praticata (con molto umorismo) da François Morellet e Art&Language composta da un gruppo di artisti molto teorici e molto divertenti ».


Journées Nationales du Livre et du Vin Catherine Millet

2016 : Philippe Méaille remet le prix François Morellet à Catherine Millet.

Il premio è stato consegnato da Laurent Hamon, membro del Consiglio Dipartimentale di Maine-et-Loire, Régine Catin, membro della Commissione Cultura del Consiglio regionale del Pays de la Loire e Philippe Méaille, presidente dell’Associazione culturale del Castello di Montsoreau.

Trofeo del Premio François Morellet

Il trofeo del Premio François Morellet è stato progettato da Pascal Morabito. Dopo aver completato gli studi di architettura, apre il 3 maggio 1968, nei laboratori di famiglia, il primo dipartimento di gioielleria d’artista dal titolo « il centro per lo studio e la creazione di gioielli contemporanei o microarchitettura ». Pascal Morabito opera nel settore del lusso. Appassionato di archeologia, crea i suoi prodotti come l’archeologo dà luce ai millenni oscuri attraverso le sue scoperte.

Pascal Morabito Journées du livre et du vin prix François Morellet

Trofei disegnati da Pascal Morabito. Giornate nazionali del libro e del vino, Saumur. Premio François Morellet

ART & LANGUAGE : REALITY (DARK) FRAGMENTS (LIGHT) 04.04-30.06.2018

La collezione permanente del Castello di Montsoreau-Museo di arte contemporanea è arricchita da 800 opere del movimento Art & Language. Per celebrare questo evento, il museo gli dedica una grande mostra dal 5 aprile ART & LANGUAGE: REALITY (DARK) FRAGMENTS (LIGHT). Riconosciuto come pioniere dell’Arte Concettuale, il movimento Art & Language è presente nelle collezioni dei maggiori musei: Centre Georges Pompidou, Tate Modern, MoMA.

« Dobbiamo continuare a lavorare perché se ci fermiamo sarebbe come se non avessimo mai iniziato ».
Art & Language.

Artisti fuori dalla cornice
ART & LANGUAGE: REALITY (DARK) FRAGMENTS (LIGHT), riunisce 50 anni di carriera di questi artisti critici, provocatori, sovversivi e punk. Questo atteggiamento dell’Art & Language li ha spesso fatti apparire come artisti inclassificabili e marginali, rifiutando di cedere alla facilità, alle mode e all’impoverimento dell’arte per tornare all’essenziale: l’opera stessa.

Attraverso le grandi domande che costituiscono il nucleo centrale dell’opera di Art & Language: la conversazione e la sua capacità creativa, la descrizione, la porosità delle pratiche artistiche, la crisi del rapporto tra l’artista, il museo e la galleria d’arte e le sue implicazioni per il processo creativo stesso, il Castello di Montsoreau-Museo di Arte Contemporáneo mette in discussione la lettura a volte semplicistica dell’Arte Concettuale. Lontano dalla smaterializzazione dell’opera d’arte, l’arte concettuale avrebbe dato origine all’arte contemporanea?

Di stanza in stanza: PORTRAITTI, DONNA, DESCRIZIONE, CASE MUSIC, MODERN, TESTO, PAST, VOID, ALLIANS, CORPORATION, REALITY, FRAGMENTS, FORBIDDEN, la mostra presenta pezzi iconici del movimento come Mirror Piece o The Air conditioning show, installazioni (Tell me) Have you ever seen me? e testi inediti come testi pornografici.
Invariabilmente, le opere causano confusione e ci costringono a pensare fuori dagli schemi per stabilire relazioni angolari e disarticolate con il linguaggio e il visivo.

INCONTRO CON ALEXIA GUGGEMOS 12 MAGGIO 2018

Alexia Guggémos è un critico d’arte. Formatasi all’École du Louvre, è la fondatrice e curatrice del primo museo su Internet, il Musée du sourire, creato nel 1996. Autrice di interviste agli artisti, di numerosi testi sull’arte a fini educativi e di una guida Les médias sociaux à l’usage des artistes pubblicata da Thémistocle, conduce dal 2007 una rubrica su 20 Minuti e dal 2012 l’Huffington Post. Organizza eventi intorno all’arte come l’operazione « Art Students Week » su Instagram per promuovere l’emergere di giovani talenti.

La storia dell’arte per il Nullissimo

Nullissimes arriva nella cultura generale, con questa cronologia della storia dell’arte riccamente illustrata e incredibilmente educativa.
Pittura, scultura, architettura, arti primitive….. Viaggia il mondo delle arti attraverso i secoli.
Ecco una cronologia pedagogica come nessun’altra per adulti: ogni doppia pagina è disegnata con una o più opere d’arte su una pagina e confrontata con la spiegazione pedagogica del movimento artistico, con un focus più preciso sull’analisi delle opere ogni 5 o 6 pagine, per andare oltre.
Scritto da Alexia Guggémos, critico d’arte riconosciuto dai suoi contemporanei e autore di numerose conferenze per rendere l’arte contemporanea più accessibile, questo libro vi sedurrà con la sua ricca iconografia e chiare spiegazioni didattiche.
Incontro e firma: 12 maggio alle 17:00.

Come si diventa autore di « Storia dell’arte per il Nullissimo »?
AG. « Una solida formazione all’Ecole du Louvre, innumerevoli testi come critico e una passione per l’arte contemporanea che si nutre di incontri. Soprattutto un’intuizione dalle primissime ore di Internet e dei social network: nuovi scritti da esplorare. Creatore e curatore del primo museo virtuale – dedicato al sorriso – dal 1996, direttore esecutivo del Festival Internazionale del Cinema su Internet nel 2000, autore della guida « Les médias sociaux à l’usage des artistes » nel 2008, creatore dell’Observatoire du Web social dans l’art contemporain dal 2011, formatore al CIPAC….. Più di 20 anni di difesa di nuove idee, aprendo lacune, sempre alla ricerca di nuovi talenti, rivelando le migliori pratiche per una migliore padronanza della propria identità digitale. Fino alle magistrali « Nullissime » del 2018. Il mio ultimo hobby: Art Students Week, un’operazione che invita gli studenti delle scuole d’arte a pubblicare i loro lavori su Instagram. « Verso nuovi portali. »

Ingresso libero

L’histoire de l’art pour les nullissimes, First éditions Paris, 24,95€, 288 p

4 VOLTE PIU LANTERNE 15 AGOSTO

Al calar della notte, il cielo si illumina di lanterne celestiali sopra la Loira.

Utilizzate da diversi secoli nel sud-est asiatico, le lanterne celestiali sono fatte di carta di riso attaccata ad un cerchio di bambù. Secondo la tradizione popolare cinese, la lanterna Kongming fu inventata da uno dei tattici più brillanti dei Tre Regni Zhuge Liang (181-234 d.C.), meglio conosciuto con il nome sociale di Kongming. In seguito, sono stati usati per la segnaletica militare. In tutti i territori che compongono la Cina storica, sono stati poi utilizzati per applicazioni non militari in festival popolari come il Festival Pingsi di Taiwan.

Le lanterne sono in vendita al prezzo di 3€ nel bookshop del museo.
Orario: 22:30 pm.
Posizione: Alexandre Dumas Quay, ai piedi del castello.
L’evento si terrà in base alle condizioni meteorologiche.

DJ SET ANIME DA CREW FIORE: 21h30-23h30-23h30
DJ set nei giardini del castello (gratuito)
Tech-House, Techno, House, House, Deep-House: musica underground.

BUVETTE

PAROLE DI CONSERVAORI CONFERENZE 2018

Venerdì 25 maggio, 18:00

A proposito di Desbois, Rodin e Claudel: rappresentare la vecchiaia, la modernità nella scultura.
« Il coraggio di rappresentare il corpo femminile nel suo declino dalla vecchiaia assume per Desbois, Rodin e Claudel la forma di un manifesto espressionista del realismo nella scultura. I tre artisti vanno oltre l’aspetto letterale e superficiale di questa rappresentazione, cercando di raggiungere la verità. Essi invertono la definizione accademica del Beau attaccato ad un corpo femminile idealizzato per tornare all’Uomo in se stesso. Questa ricerca è condivisa da diversi scultori degli anni ottanta del XIX secolo, come Constantin Meunier, ma il trittico della Vieille Heaulmière di Rodin, La Misère de Desbois di Camille Claudel e Clotho focalizzano la nostra attenzione su questi tre artisti e sulle relazioni che mantengono.
Quando queste opere sono state esposte, i critici d’arte hanno evidenziato la violenza di questa rappresentazione. L’aspetto filosofico del rapporto tra la scultura e lo spettatore e il corpo ha giustificato questa rivoluzione espressiva. Questo introdurrà i cambiamenti di scala, lo svolgimento dei movimenti, le deformazioni, il frammento, aprendo la porta all’arte moderna.
Queste opere svolgono anche un ruolo personale per ognuno di questi artisti che riveleranno le lotte e i drammi della loro vita. Così Desbois ne farà un manifesto degno del conflitto della Prima Guerra Mondiale » ( Sophie Weygand).

Sophie Weygand è la curatrice capo, responsabile della conservazione dipartimentale dei musei di Maine-et-Loire e, dal 1995, responsabile della politica « musei » del dipartimento. È stata responsabile del progetto di trasferimento del museo Jules-Desbois a Parçay-les-Pins (inaugurato nel 2001), che è diventato un’associazione museale comunale, e poi, dal 2001 al 2011, responsabile del progetto di ristrutturazione del museo Joseph-Denais di Beaufort-en-Vallée. Il servizio di conservazione fornisce sostegno scientifico alla rete della direzione associata dei musei municipali (DAMM) e delle collezioni dei musei Jules-Desbois di Parçay-les-Pins, Joseph-Denais di Beaufort-en-Vallée, del Musée de Baugé e del Musée de la vigne et du vin d’Anjou di Saint-Lambert-du-Lattay.

Venerdì 15 giugno, ore 18.00
Il castello di Montsoreau nel XV secolo e il suo posto nell’architettura della Valle della Loira.

Nel 1450, Giovanni II di Chambes, stretto consigliere del re Carlo VII, fece ricostruire completamente il castello di Montsoreau sul sito che occupava dalla fine del X secolo.
L’edificio principale, il cortile alto, il cortile basso con la cappella e gli annessi, i dintorni del castello formano un vasto complesso fondiario e architettonico nel cuore del villaggio di Montsoreau. Lo studio del monumento e dei relativi archivi permette di capire meglio come è stato costruito il castello, la funzione dei vari spazi, ma anche di collocarlo nel contesto della creazione architettonica della Valle della Loira a metà del XV secolo.

Emmanuel Litoux è responsabile del Dipartimento di Archeologia della Conservazione del Patrimonio a Maine-et-Loire. Le sue ricerche lo hanno portato a specializzarsi nel monitoraggio archeologico dei lavori di restauro dei monumenti storici, tra cui i castelli di Montsoreau, Saumur, Angers, Plessis-Macé e il priorato di Saint-Rémy-la-Varenne.

Venerdì 7 settembre, ore 18.00
La memoria del re René: arti e musica dal XV al XX secolo.

Re René è rimasto nella memoria degli Angioini un personaggio di spicco della storia locale, sostenuto da opere d’arte. Nel corso degli anni, un vero e proprio omaggio « nazionale » di Angers ha preso forma, in risposta a quello altrettanto vivace della Provenza. Tutti sono coinvolti e le iniziative dei singoli individui sono ascoltate attentamente dalle istituzioni. È quindi un momento di unità che si cristallizza intorno ad una statua di Angers. Tuttavia, la memoria assume anche molte altre forme nel corso degli anni, a seconda degli angoli di visuale scelti da pittori, musicisti e altri artisti, francesi o stranieri.

Tariffa: 3€

Etienne Vaquet è curatore del patrimonio nel dipartimento di Maine-et-Loire. Partecipa alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio angioino. Ha lavorato a varie mostre su vari temi, come « L’Europe des Anjou », « Dies solemnis, le Grand Sacre d’Angers » o « Saint Louis et l’Anjou ». Attraverso numerosi articoli, presenta i risultati dei suoi studi sull’arte e la storia di Anjou.

CONFERENZA ARTE CONCETTUALE 28 MAGGIO 2018

art & language, art contemporain, art conceptuel, chateau de montsoreau musée d'art contemporain

Lunedì 28 maggio Géraldine Bretault racconta l’avventura del movimento Art & Language, che alla fine degli anni Sessanta rivoluzionò radicalmente la Storia dell’Arte inventando l’arte concettuale, dopo una serie di conferenze organizzate dal Rotary sull’evoluzione dalla pittura impressionista all’arte concettuale. Al Castello di Montsoreau-Museo di Arte Contemporanea nella Valle della Loira, Géraldine Bretault incontra Philippe Méaille, collezionista e fondatore del museo.
La conferenza sarà seguita da una visita guidata e da un cocktail.

Laureata all’École du Louvre in storia dell’arte e museologia, Géraldine Bretault è docente-guida e traduttrice nel settore culturale, collabora regolarmente con ICOM, INHA e la rivista di design Étapes. Le sue lezioni si concentrano sull’interdisciplinarietà, aprendo la storia dell’arte all’architettura, alla danza e alla letteratura. E’ autrice di diverse audioguide di mostre e tour urbani.
Tariffe
Adulto: 14€
Bambino (-14 anni): 8 €
Informazioni / prenotazioni: 02 41 41 67 67 12 12 60

14 SETTEMBRE 2018

La peau de Chagrin Balzac

La pelle di Chagrin Balzac
19h30
Cortile del castello
Durata 1h20

La Peau de Chagrin è una bella storia, quella di un suicidio ritardato: la storia di una vita.
È il primo grande romanzo che Honoré firma con il suo nome: Balzac. Ci mette tutto ciò che è allora, la sua storia personale, i suoi tanti fallimenti e le sue ultime forze. Perché non è ancora l’autore della Commedia Umana: per il momento, per lui non ha funzionato molto.
Il mito di Faust non gli serve per trovare il senso della vita, ma per prenderne la misura. Quanta vita abbiamo? E se ne fossimo consapevoli, cosa ne faremmo? Da questa pelle che si restringe Balzac trae il romanzo più romantico. Sul palco, quattro attori preparano per voi una danza macabra, un falò, un banchetto inquietante dove questo Peau de Chagrin si ridurrebbe senza perdere nulla del suo gusto.

Il nuovo teatro popolare
Le Nouveau Théâtre Populaire è un collettivo che ha creato nel 2009, un festival teatrale all’aperto a Fontaine-Guérin (49). Il festival è in crescita, fino a che non si alternano sei spettacoli per edizione. Si svolge ogni estate in agosto.
Anche la compagnia è cresciuta nel corso degli anni. Oggi la compagnia conta venti membri: Pauline Bolcatto, Valentin Boraud, Julien Campani, Philippe Canalès, Baptiste Chabauty, Léo Cohen-Paperman, Thomas Chrétien, Emilien Diard-Detœuf, Clovis Fouin, Frédéric Jessua, Joseph Fourez, Sophie Guibard, Elsa Grzeszczak, Lazare Herson Macarel, Lola Lucas, Morgane Nairaud, Antoine Philippot, Julien Romelard, Claire Sermonne e Sacha Todorov.
La troupe opera democraticamente, tutte le decisioni sono prese collettivamente, ma ogni spettacolo ha un regista che mantiene la sua unicità artistica. Senza voler affermare il dogma, il Nuovo Teatro Popolare si riconosce nei valori di Jean Vilar: grandi testi, prezzi bassi, decentramento.
Il festival ha già presentato Andersen, Brecht, Brecht, Büchner, Claudel, Corneille, Feydeau, Fosse, Hugo, Maeterlinck, Molière, Novarina, Perrault, Shakespeare, Rabelais, Singer, Sophocles, Tchekhov, Winsor Mc Cay e due creazioni collettive sulla quinta Repubblica e la prima guerra mondiale. Nel 2018, per la decima edizione, il festival sarà dedicato a La Comédie humaine dopo Balzac.
Con il sostegno dell’Entente-Vallée (Beaufort-en-Anjou, Les Bois d’Anjou, Mazé-Milon, La Ménitré), del Ministère de la Culture-drac Pays-de-la-Loire e della Région Pays-de-la-Loire. Con il sostegno del Théâtre National Populaire, del Quai-CDN d’Angers e dei comuni di Beaufort-en-Anjou, Loire-Authion, Baugé-en-Anjou.

Prenotazioni dal 23 luglio per telefono, dalle 15.00 alle 18.00: 02 53 20 32 32 99, da lunedì a sabato e domenica 19 e 26 agosto e su www.festivalntp.com
Scelta dei prezzi: 5€, 10€ o 15€. In un ideale di democratizzazione culturale, proponiamo un sistema di prezzi dove ognuno può scegliere il prezzo del proprio

DJ SET ELECTRO-19 MAGGIO 2018-NOTTE DEI MUSEI

nuit des musées

Notte dei musei

Olivier Slabiak aka OS69, violinista di formazione (1° premio al Conservatorio Reale di Bruxelles), ha fondato nel 1992, insieme al fratello, il gruppo musicale gitano e yiddish « Les Yeux Noirs » con cui viaggia in tutto il mondo e registra 8 album. È stato nominato nel 1994 per i premi Victoires de la Musique. Durante questa avventura nel cuore delle sue radici ebraiche nell’Europa dell’Est, Olivier ha sviluppato il suo gusto per i suoni elettronici e il repertorio tradizionale misto con il mondo del pop e dell’elettroacustica.
Il 19 maggio sarà ospite dello Château de Montsoreau-Museum di arte contemporanea per un esclusivo DJ set dalle 22:00 a mezzanotte. Sul violino e sui giradischi, Olivier vi porta in pista da ballo per una notte di musei tutt’altro che saggia.

Pratico
Prezzo: 7,30€
Vendita anticipata in loco o per telefono. 02 41 67 12 60

1968. SPARTA SOGNA DI ATENE 06.07-31.10.10.2018

Exposition 1968. Sparte rêve d'Athènes

« Quello di cui non possiamo parlare, dobbiamo tacere », scrive Wittgenstein.
Come si è espressa la trasformazione in arte nel 1968 e attraverso quali mezzi di espressione? Cacofonia o silenzio? La mutazione ha precipitato la fine della pittura a favore di altre forme di espressione?

Attraverso grandi figure di Minimal Art, Pop Art e Conceptual Art, 1968. SPARTA SOGNA DI ATENE cerca di proporre una risposta a questa domanda. Si trova all’ultimo piano del museo e riunisce opere di artisti di spicco dalla fine degli anni ’60 ad oggi: Claes Oldenburg, Maria Marshall, Bernar Venet e molti altri. Immerse nel paesaggio inaspettato del Castello di Montsoreau-Musée d’art contemporain, opere d’arte che hanno cambiato profondamente la storia dell’arte creano un viaggio tra memoria, reverie e utopia. 1968. SPARTE RÊVE D’ATHÈNES cerca di fare un bilancio della crisi della pittura della fine degli anni Sessanta. La resistenza/ribellione contro il modello stabilito ha dato origine a un nuovo linguaggio contemporaneo?

Art & Language / Victor Burgin / Dan Graham / Les Levine / Maria Marshall / Edward Rusha / Tony Smith / Bernar Venet

Workshop di Fotografia 28.05-02.06.2019

« Questo workshop non riguarda il paesaggio, il ritratto o un particolare genere, ma voi e la vostra fotografia. Una fonte di ispirazione per pensare e lavorare in modo diverso. « Ispirazione per creare immagini nuove e uniche. »

Dal 28 maggio al 2 giugno 2019, il Castello di Montsoreau-Museo di arte contemporanea accoglie i fotografi Paul Hill e Maria Falconer per un workshop di 6 giorni sul tema dell’ispirazione.
All’ordine del giorno: presentazioni, esercizi tecnici, visite sul campo, sfide, dibattiti tra partecipanti e facilitatori.

 

Paul Hill

« Hill affronta i grandi temi della vita, ma il suo approccio è obliquo, evocativo, sempre oltre, per questo ci commuove. « Se una macchina fotografica potesse catturare poesie, forse sarebbe così. »
Il Guardiano

Nato nel 1941 a Ludlow, nello Shropshire, Paul Hill ha lavorato come giornalista dalla fine degli anni ’50 fino a diventare fotografo freelance nel 1965. Come fotoreporter, lavora per il Birmingham Post & Mail, The Guardian, The

Nel 1974 è diventato professore a tempo pieno di fotografia al Politecnico di Trento a Nottingham, dove è stato poi nominato capo del corso di Fotografia Creativa, precursore di tutti gli attuali corsi di istruzione superiore incentrati sugli studenti. A quel tempo lui e sua moglie Angela crearono The Photographers’ Place – il primo studio fotografico residenziale nel Regno Unito.
Dal 1970 espone regolarmente nelle isole britanniche, in Europa, Nord America, Nord America, Giappone e Australasia. È co-autore (con Thomas J. Cooper) di Dialogue with Photography (1979/2005), Approaching Photography (1982/2004), White Peak Dark Peak (1990) e Corridor of Uncertainty (2010).

Le sue opere fanno parte delle collezioni d’arte del Victoria and Albert Museum (Londra), del National Museum of Photography, Film and Television (Bradford), dell’Arts Council England, della Bibliothèque Nationale de France (Parigi), dello Stockholm Museum of Modern Art, della Australian National Gallery (Canberra), del Museum of Fine Arts di Houston e del Cleveland Museum of Art (USA).
Già membro della prima commissione fotografica del Canada Council negli anni ’70, ha contribuito alla creazione del Derby Festival of Photography nel 1991 e, per quattro anni, è stato direttore di East Midlands Arts.
A causa della sua grande influenza sulla fotografia britannica contemporanea, è stato nominato Fellow della Royal Photographic Society nel 1990 e, quattro anni dopo, ha ricevuto un MBE dalla Regina per i servizi alla fotografia. Tra il 1995 e il 2010 è stato professore all’Università De Montfort di Leicester.

 

Maria Falconer

Maria Falconer è fotografa, insegnante e scrittrice. Ha conseguito un BA Hons in Dance Theatre (Laban) e un Master in Studi Fotografici (Università di Westminster). Insegna all’Università di Montfort.
Il lavoro di Maria è particolarmente incentrato sulla fotografia e sul video di danza. Collabora con lo Scottish Dance Theatre, Ballet Ireland, Dance Base (Scottish National Dance Centre), l’Edinburgh Fringe Festival e altri.
Il suo lavoro è pubblicato su The Guardian, The Times, The Herald e The Scotsman.
Tiene regolarmente workshop specializzati in fotografia di danza e scrive per riviste come la Royal Photographic Society Journal.
I progetti fotografici personali di Maria Falconer sono spesso ispirati dalla sua formazione in danza contemporanea, utilizzando il corpo e la macchina fotografica come mezzo per esprimere le sue idee ed esperienze. Nel 2011 ha ricevuto una borsa di studio della Royal Photographic Society in riconoscimento del suo progetto fotografico « Keep Her Innoticed ».
Le sue fotografie sono esposte nel Regno Unito, Stati Uniti, Belgio, Irlanda, Irlanda, Asia orientale e al Festival de la photographie d’Arles.

Livello
Si accettano principianti.

Tariffe 
Prenotazione effettuata prima del 31 dicembre 2018: £465
Prenotazione effettuata dopo il 31 dicembre 2018: £495
Il prezzo include:
I costi amministrativi.
Trasferimenti da e per la stazione di Saumur.
Trasporto da e per Brézé e Chinon.
Ingresso al Castello di Brézé.

Informazioni
Maria Falconer
Tel. +44 (0)7740 985 887 / maria@mariafalconer.co.uk
Paul Hill
Tel. +44 (0)7977 700 274 / paul@hillonphotography.co.uk

 

INCONTRO CON NICOLAS LELIEVRE E ETIENNE CANDEL 02.03.2019

La poesia è morta? Qual è il punto in comune tra « coppia vuota », « pigrizia olimpica », « belating beast » e La Recherche du temps perdu?  L’avvento della tecnologia digitale ha dato origine a un nuovo linguaggio?
Ognuno a modo suo, Etienne Candel e Nicolas Lelièvre deviano, spingono e danno forma alle parole. Nuovi, confusi e instabili universi stanno emergendo.
Pensavamo di aver detto tutto sul capolavoro di Proust. E ‘stato fino a quando Nicolas Lelièvre ha preso e ha proposto un nuovo accordo. Abbiamo pensato che il numero di caratteri impostato da Twitter limitasse i nostri scambi ai dati di fatto. Questo fino a quando le « ironie » di Etienne Candel hanno inondato la tela.

Professore di letteratura moderna, laureato in letteratura comparata e francese come lingua straniera, eMMaNuel vasliN (@emmanuel_vaslin) è un attento osservatore dei nuovi approcci al linguaggio.
Dirige l’incontro tra Nicolas Lelièvre e Étienne Candel.

Conferenza – Signatura – negozio di libri di vetro / museo
Orario: 16:30 pm – 18:30 pm
Ingresso libero

Ironènes di Etienne Candel è una scatola che memorizza, su 47 metri di rotolo, circa 900 testi tratti dal flusso continuo di scrittura che caratterizza il loro autore sulle reti digitali. Étienne Candel produce quotidianamente queste minime alterazioni linguistiche. Rappresentare diverse decine di migliaia di testi in un periodo di circa sei anni, le ironie proliferano come in un libro permanente di scritti selvaggi. Lapsus, arguzia, arguzia, divertimenti sorprendenti, falsi proverbi, manipolazioni divertite, espressioni erronee, distolgono il linguaggio dal suo uso ordinario e suggeriscono un altro mondo possibile, altri significati, altri modi di vedere, come nei sogni.
Derubati dal flusso e ora conservati nel loro box-book, gli ironems così pubblicati uniscono la forma del rotolo medievale e lo scorrimento contemporaneo degli schermi. Il lavoro editoriale è firmato Peuple caché, un collettivo discreto, attivista per il rinnovamento dei formati.
Étienne Candel lavora ai margini: dapprima come poeta sugli spazi liberi dei suoi taccuini Bachot, esplora il campo del ferro e teorizza gradualmente i loro contorni. Presto pubblicherà una riabilitazione pratica dei rifiuti e dei rifiuti ingombranti (Discorso sui rifiuti, che sarà pubblicato da Surfaces Utiles, 2019). Nel suo approccio artistico, dove dialoga tra ricerca e creazione, collabora con grafici, pittori e codificatori. Attualmente sta preparando un catalogo e un bestiario impossibile. https://ironemes.peuplecache.com
Twitter: @etienne_cdl

Dans l’ordre di Nicolas Lelièvre presenta l’intero primo volume di À la Recherche du Temps Perdu di Marcel Proust, riordinato in ordine alfabetico. Dalla storia, dai personaggi e dalle situazioni rimane solo la materia prima. Sfogliare questo lungo elenco, tuttavia, offre una vera e propria esperienza visiva attraverso ripetizioni e variazioni tipografiche. Perfettamente arbitraria, la classifica produce anche nuove associazioni di idee e sensazioni.
Ricerca « in kit », da guardare piuttosto che leggere, tra letteratura e statistica. Un viaggio di plastica nel campo lessicale proustiano.
Nicolas Lelièvre, architetto laureatosi nel 2001, si è inizialmente concentrato sulle immagini. Se gli spazi urbani e il materiale delle immagini digitali rimangono tra i suoi campi di gioco preferiti, è un’interrogazione più globale della realtà che fa evolvere la sua pratica ad ogni progetto. Ogni proposta esamina uno specifico frammento tratto dalla realtà immediata e cerca di costruire un pensiero da sperimentare. Queste deviazioni visive, spaziali o semantiche richiedono l’intervento di fotografia, video, informatica, scrittura, costruzione di oggetti o interventi in situ.
www.nicolaslelievre.com

FESTIVAL DI PERFORMANZE 06.03.2019

grace ndiritu

ESAD TALM, FESTIVAL DI PERFORMANCE STUDENTESCO DI ESAD TALM
mercoledì 6 marzo 2019
2pm-5pm
Ingresso libero

Per chiudere tre giorni di workshop e scambi con l’artista Grace Ndiritu, gli studenti dell’Ecole Supérieure d’Art et de Design Tours-Angers-Le Mans offrono un pomeriggio di performance al Château de Montsoreau-Musée d’art contemporain mercoledì 6 marzo.
Festival coordinato da Chloé Maillet e Natsuko Uchino

Grace Ndiritu
Grace Ndiritu si occupa di performance, pittura, video, fotografia, ricerca. Nel 2012, Grace Ndiritu ha preso la decisione radicale di trascorrere del tempo in città solo quando necessario e di vivere in comunità rurali, alternative e spesso spirituali, ampliando la sua ricerca sugli stili di vita nomadi e gli studi esoterici come lo sciamanesimo, che studia da oltre 16 anni. Le sue ricerche sulla vita comunitaria hanno portato alla creazione di The Ark: Centre for Interdisciplinary Experimentation.
Nel 2012, Grace Ndiritu ha anche iniziato a creare una nuova opera dal titolo Healing The Museum, nata dall’esigenza di reintrodurre metodi non razionali come lo sciamanesimo per riattivare la « sacralità » degli spazi artistici. Grace Ndiritu ritiene che la maggior parte delle istituzioni artistiche moderne non riflettono le esperienze quotidiane del pubblico e che i molti cambiamenti socio-economici e politici che si sono verificati nel mondo negli ultimi decenni hanno eroso il rapporto tra i musei e il loro pubblico. I musei stanno morendo. Grace Ndiritu vede lo sciamanesimo come un modo per riattivare lo spazio artistico morente trasformandolo in uno spazio di condivisione.
Grace Indiritu espone in molti musei: Museum Modern of Art di Varsavia; Centre Pompidou, Parigi; Chisenhale Gallery, Londra; Ikon Gallery, Birmingham, Fondazione Antoni Tàpies, Barcellona; Laboratoires d’Aubervilliers, Parigi; Glasgow School of Art; Klowden Mann Gallery, Los Angeles; La Ira De Dios, Buenos Aires e la 51a Biennale di Venezia.
www.gracendiritu.com

Natsuko Uchino
Natsuko Uchino è un’artista interdisciplinare giapponese, laureatasi alla Cooper Union (NYC) e al CCA Kitakyushu (Giappone), rappresentata dalle gallerie Green Tea (Giappone) e Last Resort (Danimarca). Sviluppa una pratica trasversale tra arte ed ecologia. Spinta dalla sua esperienza in agricoltura mista per decompartimentalizzare le discipline artistiche, inizia la ceramica con l’obiettivo di creare contenitori per la sua produzione agricola con la stessa terra che aveva nutrito il raccolto. Da allora, un apprendistato nel villaggio artigianale di Tamba in Giappone ha confermato l’interesse dell’artista per il mezzo ceramico, che nel suo lavoro funge da cerniera tra agricoltura, paesaggio, ambiente e convivialità. Natsuko Uchino ha partecipato alla residenza del Centre International d’Art et du Paysage – Ile de Vassivière nel 2014, poi ha lavorato nel 2015 su temi artistici in ambiente naturale con l’Ecole Cantonale d’Art du Valais, e rurale con la rivista Peeping Tom Digest. Natsuko Uchino è professore di scultura e ceramica all’ESAD Le Mans.

Chloé Maillet
Chloé Maillet è un artista e ricercatore. Ha studiato storia e storia dell’arte a Parigi 1 Panthéon-Sorbonne. Ha conseguito il dottorato in antropologia storica presso l’EHESS (Ecole des Hautes études en Sciences Sociales), ha seguito il programma Pavilion (Palais de Tokyo, 2008-2009), la Coopérative de Recherches de l’Ecole Supérieure d’Art de Clermont-Métropole (2014-2015) e gli studi post-dottorato al Musée du quai Branly (2015-2016). ALHOMA-CRH Correspondent (EHESS), membro del comitato editoriale di Images revues dal 2005, è specialista in questioni di genere e di affinità e ha pubblicato numerosi articoli su riviste di storia, storia dell’arte e antropologia. La sua tesi, La parenté hagiographique, XIII-XVe s. è stata pubblicata da Brepols nel 2014, sta preparando un libro intitolato Transgenre au Moyen Âge ? di Arkhê.
In duo con l’artista Louise Hervé, nel 2001 ha fondato l’I.I.I.I.. (Istituto Internazionale per gli Oggetti Importanti), dove produce performance, film di genere e installazioni. Credac (Ivry-sur-Seine), Kunsthal Aarhus (DK), Passerelle (Brest), Galleria d’arte contemporanea (Vancouver, CAN), Synagogue de Delme, FRAC Champagne Ardenne e Kunstverein Braunschweig (DE) hanno organizzato presentazioni personali dei loro lavori. Hanno pubblicato Attraction étrange, JRP (2013), Spectacles sans objet/Spectacles sans objects, Edizioni P e Pork Salad Press, 2016, L’Iguane, ed. Thalie Foundation, 2018.
È professore di storia e teoria delle arti presso l’ESAD Angers.

E anche
Conferenza di Grace Ndiritu in conversazione con Chloé Maillet e Natsuko Uchino
Lunedì 4 marzo 2019 alle 18:00.
ESAD Angers Room TO.
Ingresso libero.
Conferenza in inglese.